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Daniel Guebel, Carrera e Fracassi

Nell’Introduzione per il lettore italiano, Guebel afferma: «Questo è il mio romanzo più popolare e il libro più italiano che un argentino abbia mai scritto. Forse perché deve quasi tutto a uno scrittore spagnolo, Miguel Cervantes de Saavedra, e al regista Mario Monicelli». E spiega che la prima scintilla è stata la scena finale di Amici miei, quando Tognazzi gareggia con altri disabili sulla sedia a rotelle. Infatti anche Carlos “Cacho” Fracassi, protagonista del romanzo insieme a Julio César Carrera, verso la fine si ritrova su una sedia a rotelle dopo una cena pantagruelica. I due sono rappresentanti di una ditta di elettrodomestici, ma è l’unica cosa che hanno in comune: caciarone, aggressivo e spudorato il primo, campione delle vendite, quanto l’altro invece è timido, insicuro e inetto sul lavoro. Alla prima occasione Fracassi seduce la moglie di Carrera e pare odiarlo allegramente, mentre l’altro vuole farselo amico per strappargli i segreti del mestiere. Come in ogni romanzo picaresco che si rispetti non mancano episodi grotteschi, colpi di scena tanto inaspettati da apparire improbabili, sullo sfondo della provincia argentina castigata dalla crisi economica che i due percorrono tentando invano di piazzare i loro articoli.

Ma al di là delle loro tragicomiche disavventure, il clou è la storia della loro amicizia, che cresce nonostante i dispetti di Fracassi, fino a toccare le corde della poesia e della commozione.

Un avvertimento per i lettori “ingenui”: Daniel Guebel è del 1956 e ha pubblicato il suo primo romanzo nel 1987, quando in Argentina si era già dispiegata l’arte del “maestro” César Aira, di cui Guebel come molti altri scrittori della sua generazione è debitore, perciò il suo “realismo” va preso con le pinze. La realtà che ci presenta è quella già rappresentata nei cliché dei discorsi comuni, nell’immaginario della cultura di massa, negli stereotipi dei generi letterari: non aspettatevi dunque la verosimiglianza ad ogni costo, che non c’è, ma godetevi questa cavalcata nei fantasiosi territori del nuovo realismo argentino.

 

(Carrera e Fracassi, tr. di Mariana Califano, La linea editore.)

 

(Pubblicato su Pulp, n. 99, 2012.)

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