Bolaño, Bolaño recensioni, Recensioni

Bolaño: 13 minirecensioni

Consigli di un discepolo di Jim Morrison a un fanatico di Joyce (con A. Porta)

(Consejos de un discípulo de Morrison a un fanático de Joyce, 1984)

 

L’esordio editoriale di Bolaño nella narrativa, dove compaiono già alcune costanti dell’opera futura: una trama poliziesca, d’azione, violenta, su cui si innestano le preoccupazioni metaletterarie dell’autore e da cui emergono le sue passioni viscerali. Una storia d’amore tossico intrisa di nichilismo fra una coppia di giovani balordi che si dedicano a imprese stile Arancia meccanica nella Barcellona degli anni Ottanta. Per lei finirà male, mentre il romanzo non finisce come il lettore si aspetterebbe, ma con un’appendice di lettere. Segue un breve racconto di analoga ispirazione, “Diario di un bar”. Lo scrittore catalano coautore del romanzo ne illustra la genesi in una nota finale.

 

La pista di ghiaccio

(La pista de hielo, 1993)

 

Continue reading

Standard
Bolaño, Bolaño interviste, Interviste

Io non ho mai avuto paura della morte

bolanoschenardiIl testo è la trascrizione il più possibile fedele della registrazione dell’intervista che feci a Bolaño alla Fiera del Libro di Torino nel maggio del 2003, pochi mesi prima che morisse. La registrazione fu effettuata nello stand della casa editrice Sellerio, e in qualche punto i rumori di fondo, l’abbassamento di voce o le interruzioni rendono incomprensibili alcune parole o brevi frasi. In questi casi, molto a malincuore, mi sono dovuto arrendere e sono stato costretto a operare qualche taglio. Una versione parziale dell’intervista, un po’ frettolosa per esigenze dei tempi di pubblicazione e ridotta per motivi di spazio, è apparsa sul n. 44 della rivista Pulp libri (con un’aggiunta successiva, nel 2007) e poi sul sito online dell’Archivio Bolaño.

 

Molti critici hanno paragonato I detective selvaggi a Rayuela (Il gioco del mondo) di Julio Cortázar. In effetti, oltre a essere entrambe opere con una struttura aperta, presentano assonanze non solo formali. Ti eri forse proposto di scrivere la Rayuela degli anni Novanta?

Continue reading

Standard
Approfondimenti, Bolaño, Bolaño approfondimenti

Roberto Bolaño, Uno scrittore di razza

Lavapiatti, guardia notturna, spazzino, scaricatore di porto, commerciante di bigiotteria… un curriculum di tutto rispetto per uno scrittore di razza. Se ci aggiungiamo la condizione di esule, una spiccata propensione al nomadismo e alla polemica e il vizio di far man bassa di premi e giudizi superlativi della critica, si comincia a intravedere qualche caratteristica di Roberto Bolaño.
Cileno di nascita, quindicenne si trasferisce in Messico per seguire la famiglia. Quando torna in Cile nel 1973 ha vent’anni, è un militante trozkista e vuole “dare una mano a Allende” , ma non si è ancora ambientato che entra in scena Pinochet. Lo scambiano per un terrorista messicano, lo arrestano e le cose si stanno mettendo male quando viene riconosciuto da due vecchi compagni di scuola che ne ottengono il rilascio (l’episodio è rievocato nel racconto “I detective”, in Chiamate telefoniche). Tornato in Messico, si guadagna da vivere scrivendo per giornali e riviste e si arrende alla passione della sua vita: la letteratura. Sono gli anni tumultuosi della “poesia viscerale” d’ispirazione rimbaudiana che rievocherà nei Detectives selvaggi, di cui si attende la pubblicazione presso Sellerio. Questo romanzo fiume è stato paragonato per importanza nientemeno che a Rayuela di Julio Cortazar (che da tempo reclama una nuova edizione urlando e scalciando in un cassetto della casa editrice Einaudi ) e agli altri capolavori del boom latinoamericano. Per lo scrittore messicano Juan Villoro si tratta delle “Mille e una notte di una generazione dedita ai paradisi artificiali e alla tequila”; secondo una più modesta definizione dell’autore è: “un romanzo d’avventura con sesso, droga e rock and roll” che narra le vicende di una generazione che “pretendeva di fare la rivoluzione armata, e ci è andata com’è andata; peggio, era impossibile”.

Continue reading

Standard
Bolaño, Bolaño recensioni, Recensioni

Roberto Bolaño, La pista di ghiaccio

Se Amuleto e Notturno cileno erano assoli e I detectives selvaggi un coro polifonico, La pista di ghiaccio – l’ultimo romanzo di Roberto Bolaño uscito in Italia –, con le sue tre voci narranti, è un trio da camera. Gaspar Heredia, poeta messicano, è guardiano notturno in un camping sulla Costa Brava (“Io non sono uno che chiede la carità”). Il suo occasionale datore di lavoro, conosciuto anni prima in Messico, Remo Morán, cileno, è un commerciante di bigiotteria con la vocazione dello scrittore (“Non sono, come si è detto ultimamente, l’uomo di paglia di un narcotrafficante colombiano”). Enric Rosquelles, infine, politico socialista responsabile dei servizi sociali, è un idealista felicemente approdato al sottogoverno e a un candido cinismo (Io non mollo mai”). Attraverso i racconti dei tre veniamo a sapere dell’assassinio di un’ex cantante d’opera – la parola “omicidio” compare fin dalla prima pagina – che viveva come una barbona nel camping. La vicenda è raggelante come il luogo del delitto: una pista di ghiaccio di cui pochissimi conoscono l’esistenza, all’interno di un palazzo storico disabitato e isolato. I racconti si intrecciano illuminando i rapporti fra i tre personaggi principali e facendoci intravedere squarci della vicenda, spingendo la narrazione verso il climax, ma senza contraddirsi o sovrapporsi, perché in fondo ciascuno racconta (o tace) di sé.

Continue reading

Standard
Bolaño, Bolaño recensioni, Recensioni

Roberto Bolaño, I detectives selvaggi

Se amate la grande narrativa latinoamericana ma vi hanno via via deluso e poi decisamente annoiato gli esausti epigoni del realismo magico, I detectives selvaggi di Roberto Bolaño (Sellerio, traduzione di Maria Nicola) potrebbe propiziare una riconciliazione, l’occasione è ghiotta. Grazie alla pubblicazione, sempre per Sellerio, di La letteratura nazista in America, Stella distante, e di Amuleto per Mondadori (una nuova edizione è stata pubblicata da Adelphi nella traduzione di Ilide Carmignani), Bolaño non è certo uno sconosciuto da noi.

Continue reading

Standard